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Comunità, cultura di progetto e sperimentalismo urbano

In ordine di apparizione, ripercorriamo a volo d’uccello le suggestioni e le provocazioni che hanno costellato la giornata di sabato 10 ottobre 2015 che si è tenuta presso la Scuola Normale Superiore di Pisa. Abbiamo alternato momenti di ascolto e confronti serrati fra i partecipanti alle audizioni della Open Call Spazio Internet Comunità e i mentori che hanno valutato le loro idee di servizio. Prima di presentare uno ad uno i materiali oggetto degli interventi dei relatori, mi preme far emergere la natura della scommessa fatta proponendo un percorso costruito in tal modo. Per farlo mi servirò di alcune dicotomie che stanno alla base di una cultura di progetto orientata alla costruzione di legami sociali, all’impatto sociale delle iniziative e alla loro sostenibilità:

Dalla gestione dell’emergenza, ad esempio quella dei flussi migratori, alla produzione di servizi che prendono in carico e trasformano in nuova economia i bisogni sociali emergenti.

Dalla programmazione culturale tradizionale alla progettazione partecipata di contenuti all’interno di una visione comune, con un cambio di ruolo per la pubblica amministrazione che eroga risorse diversamente, si pone come soggetto che facilita, semplifica e connette le competenze esistenti sul territorio mettendo a fuoco delle sfide collettive su cui convergere, cooperare.

Dal patrimonio culturale – Petrolio dell’Italia e quindi inteso meramente in termini di sfruttamento (specie a fini turistici), che fa il paio con lo spot “In Italia con la cultura si mangia”, a una capacità di costruire con tenace pazienza e gioiosa lungimiranza le filiere economiche delle attività di produzione e innovazione culturale, per dar senso al patrimonio e renderlo vivo, far sì che ci parli e ci ri-guardi, sostenendone i fragili mestieri perché siamo convinti che il lavoro culturale sia un ottimo investimento.

Dalla crisi della finanza globale alla creatività delle microeconomie domestiche e informali di quartiere, che consolidano la solidarietà di prossimità e giovano al benessere delle comunità locali.

Dal museo – tempio della sola tutela di opere intente a impolverarsi, all’esperienza di luoghi aperti e accoglienti da frequentare tutto l’anno per viverne sempre nuovi richiami e dove imparare a riconoscere i codici linguistici, educarsi a manipolare la conoscenza e sentirla diventar parte di noi, del nostro modo di leggere il mondo che ci circonda a cui possiamo dare senso.

Dalla previsione di un futuro con luci e ombre alla possibilità di ascoltare il messaggio ambivalente di allarme e di speranza dei bambini che mentre disegnano le loro utopie ci stanno suggerendo che cosa davvero ha senso ed è importante per loro, se vogliamo prestare attenzione.

Una giornata densa e partecipata, che ci ha offerto una galleria di esempi di collaborazione civica, buone pratiche di innovazione sociale e culturale dall’Italia e dall’estero, appunti per ridefinire i lemmi di un vocabolario del “comune” in divenire, la constatazione che un uso consapevole di internet può aiutarci a connettere il nostro saper fare disperso.

Ezio Manzini: Localismo cosmopolita. Co-produzione di luoghi e comunità in un mondo connesso
Christian Caliandro: La cultura e la città: nuove pratiche, esperimenti di futuro
Daniele Pario Perra: Low Cost Design Testo e Slides
Giancarlo Sciascia: Welfare di comunità
Luca Mori: Ci sarà una volta. Tecnologie future e comunità utopiche nell’immaginazione dei bambini  Slides: Ita. Eng. Testo
Jasper Visser: Using cultural heritage to shape our future

OPEN CALL Spazio, Internet e Comunità – ESITO della Valutazione.
Membri della giuria:
Christian Caliandro, Storico dell’arte, scrittore ed esperto di politiche culturali
Paolo Chiappini, Direttore Fondazione Sistema Toscana
Gianluca D’Incà Levis – Curatore Dolomiti Contemporanee
Ezio Manzini, DESIS Network, UAL London, Politecnico di Milano
Giancarlo Sciascia, Ricercatore Fondazione Bruno Kessler (Trento)

Menzione di merito alle seguenti idee di servizio:
Focus Coworking e Makers:
MEme Lerning Exposed (Cultura della città – FERRARA) – un nuovo Mercato Coperto per integrare bisogni delle imprese e capacità di soluzione dei Makers.
GENE: Expedition Genomic Lab (MUSE FabLab – TRENTO)

Focus Cultura ed Educazione:
Polline – file art goes everywhere (Farm Cultural Park – FAVARA, AG)

Per approfondimenti contattare:
Giancarlo Sciascia
sciascia@fbk.eu

Photo by: caleidoscopio urbano