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I profughi siriani hanno lo smartphone? Sì, ed è assolutamente normale

Il dramma dei profughi che scappano dalla guerra in Siria occupa le prime pagine di tutti i giornali da giorni. Da anni siamo osservatori impotenti di tragedie che si consumano nel nostro mare e di un fenomeno, quello dell’immigrazione, che appare imponente e inarrestabile.

Ci sono alcuni aspetti che consideriamo poco quando parliamo di migrazioni, per esempio l’importanza delle tecnologie.

Molti, in questi giorni, si stupiscono che i profughi siriani siano, in gran numero, dotati di telefoni cellulari e anche di smartphone. Stupore che vuole sminuire il dramma che queste persone hanno vissuto nel loro paese e sulla strada verso l’Europa. Ci ha pensato un articolo dell’Independent a rimettere le cose a posto, aprendoci uno squarcio su un mondo che non conosciamo e che giudichiamo a partire dalle nostre granitiche certezze, cioè che il mondo si divida in paesi ricchi e paesi poveri nei quali tutti indistintamente sono poveri e che un oggetto come lo smartphone, ormai relativamente poco costoso, sia disponibile solo per “noi ricchi”. Surprised that Syrian refugees have smartphones? Sorry to break this to you, but you’re an idiot è l’eloquente titolo dell’articolo con cui James O’Malley spiega che possedere uno smartphone non è privilegio da occidentali e che, anzi, per chi scappa dal proprio paese in guerra è uno strumento fondamentale per mantenere contatti con chi resta a casa e con chi si cerca di raggiungere e per districarsi nel difficile percorso.

Quello de «E hanno anche il telefonino!» è un argomento che sentiamo spesso usare da chi cerca di dire che se uno ha un telefonino non ha bisogno di scappare dal suo paese per venire in Europa. Ne ha parlato Alessandro Gilioli che in un suo recente viaggio in Eritrea ha potuto apprezzare come i telefoni cellulari siano sempre più importanti per gli agricoltori, per esempio, che ricevono tramite SMS informazioni fondamentali per svolgere al meglio il proprio lavoro. Ne ha scritto Domenico Quirico, che a Internet Festival terrà un keynote speech, in un reportage dal Mali, in viaggio con quei disperati che mettono a rischio la propria vita per raggiungere le nostre coste e una speranza di vita migliore.

Del resto, i telefoni cellulari in Africa sono più diffusi di quanto pensiamo, come evidenzia anche una ricerca del Pew Research Center, gli SMS sono lo strumento privilegiato di moltissimi progetti di aiuto allo sviluppo e sistemi di mobile payment sono diffusissimi e i ricercatori stimano che nei prossimi 5 anni la crescita dell’uso di internet mobile in Africa sarà vertiginosa.

Photo credits: Hochgeladen von Estrilda