Bandi/Call
Beacon

Tame the beacon

La conoscenza della tecnologia beacon permette di creare app che tengano conto della posizione dell’utente nello spazio generando dati e contenuti mirati.  Per conoscerla meglio ed implementarla da subito, partecipa al laboratorio di Beeapp e Blueup.

L’interazione tra internet, la diffusione dei terminali portatili quali smartphone o tablet e le tecnologie di georeferenziazione è una miscela dal potenziale esplosivo e che va trattata con cautela. I timori di carattere etico sull’opportunità di affidare ad altri dati che riguardano non solo i nostri gusti e le nostre relazioni sociali, ma anche i nostri movimenti sono comprensibili e legittimi quando si fermano prima di diventare paranoie distopiche, perchè le possibilità che ci si aprono possono essere soverchianti. Certo, occorre una maturità ed una piena consapevolezza di cosa si condivide e di cosa si ottiene in cambio.

Abbiamo acquisito oramai una certa confidenza con i sistemi di geoposizionamento GPS, che è la tecnologia che ci permette di usare i navigatori, di verificare intorno a noi la posizione di luoghi di interesse culturale, ristoranti, negozi, di ottenere informazioni sulle condizioni meteo e di usare una miriade di app sui nostri telefonini. Esistono però tecnologie diverse che operano in ambienti fisici più delimitati ma che garantiscono un precisione decisamente maggiore, come quella dei beacons.

Si tratta in sostanza di piccole antenne trasmittenti che comunicano con un disposistivo di rete segnalando la posizione nello spazio di chi porta una di queste antenne o di oggetti o punti di interesse su cui sono posizionate. Poichè questa tecnologia si può interfacciare con i dispositivi portatili, questo permette di ottenere contenuti superspecializzati per noi, che ci si trovi in un museo davanti ad un quadro di cuiv ogliamo ottenere direttamente informazioni senza dover navigare un intero database o che ci si trovi in un negozio, ricevendo notifiche sulla presenza di oggetti o articoli particolarmente adatti ai nostri gusti. Ma le applicazioni possono essere meno commerciali e quindi si possono monitorare, conservare ed analizzare anche le interazioni sociali ad un evento, una conferenza, sul luogo di lavoro.
Gli strumenti sono neutri, sta a noi utilizzarli in maniera consapevole, utile ed etica. e questo è uno strumento davvero potente che va conosciuto perchè possa essere utilizzato in tale maniera.

Nel corso del laboratorio coordinato da Beeapp su hardware Blueup, entrambe imprese toscane, i partecipanti potranno integrare le proprie conoscenze nell’ambito della programmazione arricchendole con una formazione specifica sulla tecnologia beacon e sul suo impiego per la realizzazione di programmi ed app. Alla fine della giornata, ogni partecipante arriverà a realizzare una sua app personale da conservare sul proprio telefono ed in grado di usare i dati prodotti dal sistema beacon di Blueup, ma le conoscenze acquisite potranno poi essere spese con poche modifiche su qualsiasi sistema beacon, privato o opensource.

Il laboratorio è gratuito ed aperto a tutti previa iscrizione. Ogni partecipante dovrà essere munito di un computer e di un device proprio, ed avendo scelto in questo contesto di sviluppare le app in un solo ambiente, iOs in questo caso, i device dovranno essere Apple, benchè le applicazioni possano teoricamente essere sviluppate anche in altri ambienti.

Per sapere di più su Beeapp: beeapp.it
per sapere di più su Blueup: blueupbeacons.com

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