Negli ultimi 10 anni o forse meno, i videogame sono diventati i principali attori dell’industria dell’intrattenimento. Budget ormai paragonabili -quando non superiori- alle produzioni holliwoodiane per titoli che riescono a catturare solo in Italia oltre 18 milioni di persone (Fonte: AESVI).
Prodotti in cui oltre all’impatto visivo e sonoro viene sempre più curata la scrittura, il coinvolgimento, l’esperienza di gioco. Prodotti maturi ed evoluti che attraversano generi ed epoche e che hanno dato vita a una loro storia, entrando di prepotenza nella cultura pop o meglio uscendo prepotentemente da quella underground.
La creazione di un videogioco coinvolge professionalità diverse e specializzate: Giovani sviluppatori in azione è lo spazio a cura della sede fiorentina della Scuola Internazionale di Comics in collaborazione con Event Horizon School che ospiterà una mostra degli elaborati dei giovani sviluppatori del corso di videogame development, un calendario di attività didattiche rivolte alle scuole, e una serie di workshop tenuti da professionisti del settore.
Sicuramente stiamo parlando di un’evoluzione tecnologica importante che ha permesso l’espandersi del mercato videoludico a partire dall’entrata delle console praticamente in ogni casa (oltre un miliardo di unità vendute per le prime 10 console più popolari degli ultimi anni. Fonte: VGChartz) di pari passo con la diffusione dei PC, e che ha consentito una svolta anche in termini di target per la quale l’arrivo degli smartphone è stata una pietra miliare.
Daremo uno sguardo al progresso hardware con Oculus Rift, il progetto innovativo nato grazie a un crowdfunding che permette di calarsi dentro ambienti di realtà virtuale a 360° e con le idee home-made del GOLEM di Empoli e i giochi realizzati a partire dalle board Arduino.
In tutto questo la Rete è stata protagonista su ogni fronte, dalla distribuzione dei contenuti alle dinamiche di gioco, e da tutto questo è stata potenziata: orde di giocatori si sono incontrati, per un motivo o un altro, dai capi opposti del globo pronti a sfidarsi, conoscersi, aiutarsi mentre diventavano necessarie infrastrutture sempre più potenti. Una crescita velocissima che parte dalle BBS e arriva ai server di World of Warcraft.
Oggi i MMOG (Massive Multiplayer Online Game) costituiscono una fetta enorme del mercato, non poteva mancare The Room, l’area interamente dedicata ai tornei di due videogame gratuiti tra i più amati degli ultimi tempi: HearthStone e League of Legends. Realizzata in collaborazione con The Universe e Tom’s Hardware.
Ma il (video)gioco non è solo prodotto da vendere: parallelamente quello che 20 anni fa ancora era considerato (assolutamente a torto) un divertimento da asociali oggi non solo è capillare, ma addirittura parte di modelli desiderabili e cool. Basta pensare alla riabilitazione (snaturamento?) del nerd…
Che i videogame siano nocivi alla socialità, poi, noi non lo abbiamo mai creduto: per questo ci sarà uno showcase di giochi indie e sperimentali, il Renaissance Games Festival, dove le produzioni indipendenti italiane e straniere saranno protagoniste. Per (ri)scoprire la natura sociale del gaming attraverso il multiplayer locale, giocando spalla a spalla insieme agli stessi sviluppatori.
E poi c’è lo studio delle meccaniche di gioco e delle loro applicazioni in ambito business e non solo: fitness&wellness, educazione, enti pubblici, istituzioni culturali, stanno riproducendo per stimolare comportamenti attivi nell’utente, migliorare la produttività sul lavoro, e, magari, salvare il mondo…
Il panel di apertura di PLAY THE GAME esplorerà in questo senso i diversi intrecci tra realtà aziendali, culturali e di gioco vero e proprio, con speaker di livello internazionale: Mario Herger (gamification Guru, fondatore di Enterprise Gamification Consultancy), Emanuela Corazziari (Technical Quality Manager di SAP), Marco Tonetti (game designer), Fabio Viola (esperto di gamification).
Tanti aspetti diversi che possono essere abbracciati insieme solo… in una maratona!
Torna IF Game Jam, il contest di sviluppo a squadre per la creazione di videogame: innovazione, creatività, professionalità, gamification (è un gioco, no?), reti cooperative… tutto racchiuso nella stessa stanza per 40 ore.
L’edizione 2014 di IF Game Jam è promossa da BANCADINAMICA, la banca web di Cassa di Risparmio di San Miniato, e fa parte del percorso DinamicApp: alla fine uno dei primi 3 giochi della jam si aggiudicherà il premio di 3000€!
Chi sono?
Bella domanda.
Senior Open Source Lover, Associate Retrogaming Expert, Crazy Social Entrepreneur, e poi videomaker, autore di fumetti, chitarrista, artista marziale, soprattutto appassionato di informatica da quando ho le mani abbastanza grandi da usare un mouse… gioco spesso al Massive Real Life Multiplayer Game della Vita, distribuendo punteggi e skill un po’ a casaccio.
Porto avanti progetti legati al trashware e alla promozione del riuso tecnologico, e ho il tarlo del contrasto al digital divide (ebbene sì, esiste!). Lavoro alla costruzione di reti forti sul tema degli spazi sociali a Pisa e poi va a finire che organizzo serate di retrogaming all’ultimo sangue. Sui biglietti da visita scrivo che so fare comunicazione digitale, in realtà faccio video che raccontano (anche) queste cose.
Mi hanno sempre detto che giocavo troppo, per questo dall’anno scorso curo l’Area Gaming di IF: tutto quello che ho è questo pollo di gomma con una carrucola in mezzo.