Un algoritmo è sempre la soluzione più univoca e diretta? E dopo un algoritmo ce ne può essere un altro che ne muta orizzonte e visione? Sono le domande che crescono sul sentiero aperto ad IF 2014, dove filosofi e matematici si incontrarono per discutere della negoziabilità del software. Gli stessi che dopo un anno ammisero la progressività del potere dell’algoritmo, ma anche la cosiddetta nuova literacy, ossia una cultura di consumo critico e consapevole che spinge le grandi aree del pensiero scientifico ed umanistico ad incontrarsi per una Rete più condivisa e meno automaticamente subalterna alla potenza di calcolo.
Tre culture in streaming
Processi e flussi per ripristinare l'identità europea dell'innovazione
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