Quante volte capita di trovare un’idea che ci sembra ottima e quindi di voler tentare di trasformarla in un’impresa di successo? Allo stesso tempo, però, non sempre ci sono i mezzi economici e le competenze per riuscirci.
Ci viene così in aiuto la parola inglese crowd con significato folla, massa e pubblico, unita ad altri due termini, rispettivamente funding e sourcing.
Seguendo la prima strada si parla di crowdfunding, processo collaborativo di finanziamento dal basso al fine di sostenere idee, persone e organizzazioni; imboccando la seconda via invece avremo a che fare con il crowdsourcing, modello basato sulla partecipazione attiva di utenti (non organizzati precedentemente) per la progettazione, lo sviluppo e la realizzazione di un’idea.
Se pensiamo al crowdfunding, probabilmente ci verrà in mente Barack Obama, che è riuscito a sostenere parte dei costi della sua campagna elettorale per la presidenza nel 2008 con i soldi donati dai suoi elettori soprattutto grazie a piccole donazioni raccolte sul sito e sui social network. Inoltre, come non fare riferimento a Pebble: E-Paper Watch for iPhone and Android, progetto lanciato su Kickstarter – prima piattaforma di crowdfunding ed attualmente la più popolare grazie ad una solida base di utenti – che ha oltrepassato di gran lunga la cifra richiesta come finanziamento per la realizzazione dell’innovativo smart watch.
Facendo riferimento invece alla folla che crea valore, alla massa disposta a liberare il proprio talento, possiamo citare un ottimo esempio made in Italy: Zooppa, piattaforma di crowdsourcing utilizzata anche da grandi brand ormai abituati a lanciare contest sulla piattaforma per trovare idee creative fra i singoli utenti in cambio di premi in denaro, oltre che di visibilità.
Crowdfunding e crowdsourcing, sono soltanto due dei fenomeni in continua crescita che verranno approfonditi durante l’Internet Festival, con uno spazio sicuramente dedicato anche al crowdfounding al femminile.
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