Una suite per domarli, e con Python controllarli. L’IoT è semplice per gli utenti, complessa per i programmatori che devono compilare per molte piattaforme diverse. Con Viper si programma in Python, e poi ci pensa lei. Vieni a conoscerla meglio.
L’elettronica sta entrando anche in oggetti insospettabili: lampade, frigoriferi, palloni da calcio, occhiali si stanno riempendo di sensori e controllori. Questi oggetti producono dati sul loro utilizzo e li comunicano o via internet o via app a dispositivi mobili e computer, e sempre attraverso questi dispositivi possono essere controllati azionandoli anche a distanza.
Teoricamente qualunque oggetto può guadagnare i superpoteri dell’Internet delle Cose (IoT per gli amici) innestandovi sopra interfacce I/O ed assegnando a progettisti e programmatori un intero nuovo dominio da controllare e gestire. Non è un caso se ultimamente si stanno diffondendo con una crescita rapidissima schede e piattaforme hardware dedicate all’IoT, spesso ciascuna controllabile con un diverso linguaggio di programmazione e gestione che rende arduo anche per il programmatore più versatile compilare il proprio software o la propria app perchè funzioni su tutte.
Quello che per l’utente è una notevole evoluzione e semplificazione dell’esperienza d’uso dell’oggetto, per il programmatore è quindi una sfida ardua che ora però è possibile semplificare radicalmente grazie a Viper, una suite software per lo sviluppo di oggetti smart e soluzioni professionali per l’IoT e basata su Python, un linguaggio di programmazione ad oggetti molto diffuso ed amato proprio per la sua versatilità e compatibilità con diversi tipi di software e con gli altri linguaggi. Viper porta questa versatilità includendo anche gli hardware dedicati all’IoT semplificando in maniera drastica la compilazione per ciascuno di essi.
La suite software Viper è compatibile con tutte le principale schede di prototipazione, quali Arduino DUE, UDOO, ST Nucleo, Particle Core, Photon, oltre ad hardware professionale basato sui microcontrollori ARM, come le schede Broadcom.
Il team di sviluppo della piattaforma è interamente italiano. Di più: pisano. Saranno proprio loro a coordinare il laboratorio durante il quale i partecipanti potranno ricevere dalla migliore e più affidabile fonte possibile, tutte le indicazioni necessarie a sfruttare al meglio la piattaforma, testandola su casi concreti, a partire dai progetti personali dei singoli partecipanti.
Il laboratorio è aperto a tutti previa iscrizione gratuito. È richiesta la conoscenza operativa minima di Python perchè la partecipazione sia proficua ed efficace. Ogni partecipante dovrà portare il proprio portatile ed il proprio proptotipo, se ne ha uno, altrimenti potrà lavorare sull’hardware e con gli strumenti disponibili nell’Officina temporanea del Garage Digitale.
Per conoscere meglio il progetto Viper e per scaricare il software: http://www.viperize.it/
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