Un progetto/prodotto documentato online in opensource non è mai finito ed ogni sua trasformazione in oggetto concreto è personalizzata e specifica per chi lo ha adottato, modificato e realizzato. Con Wemake puoi scoprire come orientarti in questo mondo.
La grande produzione industriale di massa ed in serie è sicuramente un elemento caratterizzante di tutto il ‘900 ed ha profondamente inciso su ogni aspetto della nostra vita, dal modo in cui viviamo il tempo agli spazi fisici che abitiamo, passando per i valori e le idee che indirizzano la nostra cultura ed il nostro agire.
Usiamo quotidianamente una quantità enorme di oggetti che però in qualche maniera subiamo, perchè non abbiamo più il controllo e la nozione di come questi oggetti siano concepiti e realizzati. All’orizzonte però negli ultimi anni è apparso qualcosa di nuovo: si tratta della famosa Terza Rivoluzione Industriale, grazie alla quale i prodotti non circolerebbero più nella loro forma fisica finale su strade, binari o nelle stive di navi ed aerei, ma verrebbero invece trasferiti istantaneamente via internet e realizzate in microfabbriche. Un sistema così concepito, richiederebbe ovviamente la progettazione di prodotti adatti ed aprirebbe ad una possibilità di personalizzazione e customizzazione finora impensabili.
Certamente non accadrà oggi e nemmeno domani, e quasi altrettanto certamente un tale mutamento non potrà coinvolgere ogni tipologia di prodotto. Eppure già oggi si stanno sviluppando esperienze e progetti che puntano in questa direzione. Progettisti, tecnici, designers ma anche persone con esigenze specifiche che hanno voluto seguire un percorso formativo al di fuori della propria professione, cominciano a condividere online i propri progetti e le proprie idee fornendo istruzioni dettagliate su come sia possibile realizzarli e permettendo così a chiunque altro sia in grado di cogliere ed applicare queste indicazioni di adattare, personalizzare, incorporare, far evolvere quello stesso progetto a seconda delle proprie necessità.
L’ accessibilità alle tecnologie di fabbricazione ed alle informazioni, rende non solo possibile ma anche vantaggioso concepire dei prodotti in maniera tale che possano essere altamente personalizzabili, modificabili, autocostruibili, specialmente in ambiti come quello degli ausili medicali. In questo senso progettare diventa anche riprodurre, rielaborare e riadattare, ed il laboratorio coordinato da Wemake, makerspace e Fablab di Milano, si concentra non a caso su questo aspetto peculiare.
Utilizzando gli strumenti dell’Officina temporanea nel garage Digitale, i partecipanti avranno la possibilità di hackerare e modificare un bastone per ciechi aumentandolo con integrazioni IoT, modifiche del disegno, personalizzazioni verificando così come il processo di design possa essere un processo aperto e mai concluso e che ogni traduzione in un oggetto materiale può diventare dipendente dal tempo, dal luogo e dalla persona grazie alla fabbricazione digitale ed alla condivisione della conoscenza. Il prodotto diventa quindi un sistema caratterizzato da un DNA che può essere fatto evolvere in continuazione per adattarlo a bisogni specifici.
In questo senso, uno degli obiettivi del workshop è contribuire alla discussione internazionale sull’attribuzione di valore a device DIY open source. Il riconoscimento e l’incentivo alla realizzazione di pratiche diagnostiche o di ausilio create da singoli ma che rispondono a bisogni di comunità è incluso nelle linee dell’Unione Europea. Quanto le esperienze partite dal basso dalle comunità italiane possono trovare spazio nell’ambito sociosanitario italiano? Cominceremo a costruire una risposta.
Il laboratorio è gratuito ed aperto a tutti previa iscrizione. Non sono richieste conoscenze pregresse specifiche ma è consigliabile un’acquisita confidenza con la piattaforma Arduino e sull’implementazione di attuatori e sensori in ambito creativo e del design di prodotto per godere al massimo dell’utilità del laboratorio.
Per sapere di più su Wemake: http://wemake.cc/
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